“Scusami se ti ho scritto una lettera lunga. Non ho avuto il
tempo per scriverla più corta”
Così il matematico, fisico e filosofo
francese Blaise Pascal spiega ad un suo corrispondente la complessità nel dire
solo quello che c’è da dire. Pertanto, saper escludere dalla totalità ciò che è trascurabile o
autonomamente deducibile, risulta essere una delle difficoltà della sintesi.
Aristotele definisce la sintesi come "l’attività
dell’intelletto che unisce i pensieri": tutta la realtà è sintetizzabile, a
patto di saper identificare ciò che è rilevante, ordinarlo e metterlo insieme. L'ordine è dunque di massima importanza proprio qualora, dopo un'analisi, si debba fare una sintesi. Un ordine perennemente in bilico, aspirazione di molti scrittori e pensatori per sintetizzare e modellare la molteplicità incontrollata delle cose nell'universo del quotidiano. Un ordine come chiave interpretativa, psicologica e anatomica delle nostre scrivanie.
In una delle 575 copie numerate di "Scrivanie"(2012), approfondito nella bibliografia del blog, Perec, Kafka e Praz osservano il loro tavolo da lavoro, secondo Praz "la psiche dello scrittore" (citazioni): la scrivania. Di essa ricostruiscono la storia, cogliendo e ordinando dettagli e oggetti presenti, anticipando di oltre mezzo secolo l'indagine poliedrica svolta su questo blog.
Come Perec, in modo particolarmente ossessivo, disegna una tassonomia per sistemare tutti gli oggetti che adornano il suo tavolo da lavoro(ordinando ad esempio libri per colore, ordine alfabetico, in base alla data di acquisto), nel blog si è cercato di comporre una tassonomia delle scrivanie. Età, materiali e professioni sono le categorie in cui si è scelto di ordinare e catalogare la "büró"("scrivania" nel dialetto genovese). Infatti, soprattutto da un punto di vista professionale, le scrivanie rappresentano "una finestra sull'anima" e pertanto si sono osservate quelle appartenenti ad alcune persone di successo e presidenti. Tra queste, per notorietà spicca sicuramente la Resolute Desk, ovvero la scrivania del Presidente degli Stati Uniti di America, caratterizzata dall'utilizzo della tecnica dell'intaglio del legno, che decorandola la rende unica al mondo. Diverse sono le possibili decorazioni o forme che si possono ottenere lavorando artigianalmente il legno costituente parti di scrivanie. A tal proposito, sono state proposte alcune guide di produzione fai da te e di assemblaggio di una popolare scrivania IKEA.
Proseguendo nella lettura di "Scrivanie", Kafka analizza il disordine della sua scrivania, paragonandola ad un teatro. Un disordine caratteristico anche del tipico ufficio italiano degli anni Trenta, mare dove fiumi di carte confluiscono ogni giorno. La necessità di ordinare, archiviare, documentare e smistare queste carte, porta l'Olivetti Synthesis a produrre i primi schedari, classificatori e armadi, e nel 1960 a proporre una innovativa serie di arredamenti per uffici: "Serie Spazio". Scrivanie di qualità e design eccelso, capaci di resistere ad ogni tipo di sollecitazione lavorativa, simbolo della produzione industriale del miracolo economico italiano. Queste furono pertanto premiate con il "Compasso d'oro", il più antico premio di disegno industriale al mondo, riconoscimento ottenuto anche da Bruno Munari con l'Abitacolo: scrivania integrata con letto e scaffali. Secondo Munari, la fantasia opera nella memoria facendo nuovi collegamenti tra elementi già a noi conosciuti, permettendoci di pensare qualcosa che prima non c'era: nascono così scrivanie dai più fantasiosi design e nascono film e libri dalle più fantasiose scrivanie("Cosa hanno in comune un corvo e una scrivania?"). A proposito di cinema, al Museo Nazionale del Cinema di Torino ospitato dalla Mole Antonelliana è presente la scrivania di Goffredo Lombardo, celebre produttore cinematografico italiano, alla guida della Titanus(la più importante casa cinematografica italiana). Inoltre, anche a Palazzo Madama di Torino sono presenti alcuni esemplari di scrivanie da parete e scrittoi rari e pregiati, realizzati da Pietro Piffetti, ebanista italiano del Settecento.
La scrivania(der. da "scrivano", vedi etimologia), secondo Richard Powell "una fortezza che ci protegge dal mondo estraneo e talvolta ostile", è assoluta protagonista anche di opere d'arte letterarie e pittoriche. Inoltre, come evidenziato nell'abbecedario alla voce Pascoli, sebbene anche Calvino e Pasolini non furono da meno, gli scrittori comunemente possiedono più scrivanie poiché lavorano a diversi progetti letterari nello stesso periodo. Si tratta solo di una delle tante abitudini degli scrittori, affiancata ad esempio dalla preferenza di "standing desk", scrivanie per lavorare in piedi, invenzione sovente a Leonardo da Vinci accreditata. Queste scrivanie sono protagoniste di più brevetti e promotrici di un lavoro più salutare e prolifico come osservato in chiave ergonomica e pubblicitaria(Kinetic Desk). In termini di produttività, si è visto come l'evoluzione degli accessori di una scrivania o l'utilizzo di un bizzarro feticcio possano assolutamente massimizzare il rendimento lavorativo, iniziativa avviata anche dalla giornata nazionale italiana della scrivania "Desk Day".
Quindi, seguendo le orme dell'ultimo contributore di "Scrivanie" (Praz), si è approfondita la storia della scrivania tra documenti e cataloghi individuando essa in francobolli, ritrovamenti di guerra, cover di album musicali, icone e fumetti/cartoni animati, ovvero testimonianze spazio temporali della sua esistenza.
Concludendo questa indagine poliedrica svolta attorno alla scrivania, si evince un profondo parallelismo con gli studi antropologici e culturali che Malinowski e Boas eseguirono. Infatti, adottando la loro "osservazione partecipante", si è compiuto un viaggio di conoscenza, riscoprendo l'importanza della fantasia, dell'immaginazione e della curiosità, prima sommerse da numeri, nozioni e calcoli nella mia mente. La fantasia ha avuto un ruolo fondamentale in questo percorso: operando nella memoria, mi ha permesso di estendere ed ordinare la conoscenza al fine di creare relazioni tra gli studi effettuati, per generare nuove proiezioni di realtà attorno la scrivania. Pertanto, ringrazio l'opportunità concessa da questo corso, con la convinzione che tale approccio conoscitivo creativo e fantasioso delle cose, migliori la mia quotidianità e professionalità.
“La logica ti porta da A a B. L'immaginazione ti porta ovunque.” Albert Einstein
Per visualizzare la mappa concettuale del blog, premi su questo link: Mappa Concettuale Interattiva.
In una delle 575 copie numerate di "Scrivanie"(2012), approfondito nella bibliografia del blog, Perec, Kafka e Praz osservano il loro tavolo da lavoro, secondo Praz "la psiche dello scrittore" (citazioni): la scrivania. Di essa ricostruiscono la storia, cogliendo e ordinando dettagli e oggetti presenti, anticipando di oltre mezzo secolo l'indagine poliedrica svolta su questo blog.
Come Perec, in modo particolarmente ossessivo, disegna una tassonomia per sistemare tutti gli oggetti che adornano il suo tavolo da lavoro(ordinando ad esempio libri per colore, ordine alfabetico, in base alla data di acquisto), nel blog si è cercato di comporre una tassonomia delle scrivanie. Età, materiali e professioni sono le categorie in cui si è scelto di ordinare e catalogare la "büró"("scrivania" nel dialetto genovese). Infatti, soprattutto da un punto di vista professionale, le scrivanie rappresentano "una finestra sull'anima" e pertanto si sono osservate quelle appartenenti ad alcune persone di successo e presidenti. Tra queste, per notorietà spicca sicuramente la Resolute Desk, ovvero la scrivania del Presidente degli Stati Uniti di America, caratterizzata dall'utilizzo della tecnica dell'intaglio del legno, che decorandola la rende unica al mondo. Diverse sono le possibili decorazioni o forme che si possono ottenere lavorando artigianalmente il legno costituente parti di scrivanie. A tal proposito, sono state proposte alcune guide di produzione fai da te e di assemblaggio di una popolare scrivania IKEA.
Proseguendo nella lettura di "Scrivanie", Kafka analizza il disordine della sua scrivania, paragonandola ad un teatro. Un disordine caratteristico anche del tipico ufficio italiano degli anni Trenta, mare dove fiumi di carte confluiscono ogni giorno. La necessità di ordinare, archiviare, documentare e smistare queste carte, porta l'Olivetti Synthesis a produrre i primi schedari, classificatori e armadi, e nel 1960 a proporre una innovativa serie di arredamenti per uffici: "Serie Spazio". Scrivanie di qualità e design eccelso, capaci di resistere ad ogni tipo di sollecitazione lavorativa, simbolo della produzione industriale del miracolo economico italiano. Queste furono pertanto premiate con il "Compasso d'oro", il più antico premio di disegno industriale al mondo, riconoscimento ottenuto anche da Bruno Munari con l'Abitacolo: scrivania integrata con letto e scaffali. Secondo Munari, la fantasia opera nella memoria facendo nuovi collegamenti tra elementi già a noi conosciuti, permettendoci di pensare qualcosa che prima non c'era: nascono così scrivanie dai più fantasiosi design e nascono film e libri dalle più fantasiose scrivanie("Cosa hanno in comune un corvo e una scrivania?"). A proposito di cinema, al Museo Nazionale del Cinema di Torino ospitato dalla Mole Antonelliana è presente la scrivania di Goffredo Lombardo, celebre produttore cinematografico italiano, alla guida della Titanus(la più importante casa cinematografica italiana). Inoltre, anche a Palazzo Madama di Torino sono presenti alcuni esemplari di scrivanie da parete e scrittoi rari e pregiati, realizzati da Pietro Piffetti, ebanista italiano del Settecento.
La scrivania(der. da "scrivano", vedi etimologia), secondo Richard Powell "una fortezza che ci protegge dal mondo estraneo e talvolta ostile", è assoluta protagonista anche di opere d'arte letterarie e pittoriche. Inoltre, come evidenziato nell'abbecedario alla voce Pascoli, sebbene anche Calvino e Pasolini non furono da meno, gli scrittori comunemente possiedono più scrivanie poiché lavorano a diversi progetti letterari nello stesso periodo. Si tratta solo di una delle tante abitudini degli scrittori, affiancata ad esempio dalla preferenza di "standing desk", scrivanie per lavorare in piedi, invenzione sovente a Leonardo da Vinci accreditata. Queste scrivanie sono protagoniste di più brevetti e promotrici di un lavoro più salutare e prolifico come osservato in chiave ergonomica e pubblicitaria(Kinetic Desk). In termini di produttività, si è visto come l'evoluzione degli accessori di una scrivania o l'utilizzo di un bizzarro feticcio possano assolutamente massimizzare il rendimento lavorativo, iniziativa avviata anche dalla giornata nazionale italiana della scrivania "Desk Day".
Quindi, seguendo le orme dell'ultimo contributore di "Scrivanie" (Praz), si è approfondita la storia della scrivania tra documenti e cataloghi individuando essa in francobolli, ritrovamenti di guerra, cover di album musicali, icone e fumetti/cartoni animati, ovvero testimonianze spazio temporali della sua esistenza.
Concludendo questa indagine poliedrica svolta attorno alla scrivania, si evince un profondo parallelismo con gli studi antropologici e culturali che Malinowski e Boas eseguirono. Infatti, adottando la loro "osservazione partecipante", si è compiuto un viaggio di conoscenza, riscoprendo l'importanza della fantasia, dell'immaginazione e della curiosità, prima sommerse da numeri, nozioni e calcoli nella mia mente. La fantasia ha avuto un ruolo fondamentale in questo percorso: operando nella memoria, mi ha permesso di estendere ed ordinare la conoscenza al fine di creare relazioni tra gli studi effettuati, per generare nuove proiezioni di realtà attorno la scrivania. Pertanto, ringrazio l'opportunità concessa da questo corso, con la convinzione che tale approccio conoscitivo creativo e fantasioso delle cose, migliori la mia quotidianità e professionalità.
“La logica ti porta da A a B. L'immaginazione ti porta ovunque.” Albert Einstein