Osserviamo ora la presenza della scrivania all'interno di film, romanzi o racconti di carattere fantascientifico.
- Nel romanzo fantastico "Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie" pubblicato per la prima volta nel 1865 dal matematico e scrittore inglese reverendo Charles Lutwidge Dodgson, sotto il ben più noto pseudonimo di Lewis Carroll.
"Why is a raven like a writing desk?"
("Perché un corvo è simile ad una scrivania?")La soluzione al dilemma del Cappellaio proposta dallo stesso Carroll , risiederebbe nella prefazione dello stesso romanzo pubblicato nel 1896:
"[The raven] can produce a few notes"
Ovvero: il corvo riesce a produrre note (musicali), così come appunto la scrivania (le cui note sono però scritte, sono gli appunti). Infatti si usa la scrivania per produrre/scrivere/appuntarsi note. Si gioca sul doppio possibile significato della parola inglese ‘notes’, che si mantiene anche in italiano.
"though [notes] are very flat"
Questa seconda parte gioca sul doppio significato della parola inglese ‘flat’: le note possono essere bemolli per il corvo e piatte per la scrivania, perché scritte appunto su fogli di carta.
"and it is nevar put with the wrong end in front!"
Infine, semplice e carina, l’ultima similitudine: chi metterebbe mai in una stanza una scrivania (o meglio un vecchio scrittoio d’epoca vittoriana, magari quelli con ribaltina e cassetti) al contrario? Così pure il corvo, che immaginiamo non apprezzi troppo l’essere capovolto.
- Nel film "Alice in Wonderland", Walt Disney Pictures, soggetto Lewis Carrol (romanzo sopracitato), regia di Tim Burton, 2010
"Tu hai idea del perché un corvo assomiglia ad una scrivania? Ho paura Alice. La mia testa è così terribilmente affollata. Sono diventato matto!"
- Nel film "Io vi troverò", 20th Century Fox, regia di Pierre Morel, 2008