La bibliografia



Ecco alcuni romanzi e libri di testo per approfondire temi riguardanti la scrivania:

L'analisi psicologica dell'ordine della scrivania, da lui celebrata come la "scienza della scrivania", risulta fondamentale in questo libro dello scrittore e chimico torinese.

Franz Kafka - Georges Perec - Mario Praz, "Scrivanie"
Henry Beyle, 2012
Mi sono reso conto che non ci si può combinare nulla di buono su questa scrivania. Ci sono tanti oggetti sparsi e danno vita a un disordine privo di armonia, senza che tra le cose più disparate vi siano quelle relazioni che in genere rendono sopportabile qualsiasi disordine”  cit. Kafka
Si tratta di uno dei volumi della collana PICCOLA BIBLIOTECA DEGLI OGGETTI LETTERARI della casa editrice Henry Beyle. Vi sono esclusivamente 575 copie numerate e pertanto risulta essere assolutamente introvabile. Il libro consta di tre estratti di Kafka, Perec e Praz a riguardo del loro tavolo da lavoro: la scrivania. Essi ricostruiscono la storia della scrivania, osservando ed analizzando gli oggetti che la adornano, aspirando ad un ordine perennemente in bilico. 

Franz Kafka paragona la propria scrivania ad un teatro e ne analizza il disordine, Perec si impegna nel classificare tutti gli oggetti che figurano su di essa ed infine Praz ne approfondisce la storia.

Recensione UniLibro: "Carlo Emilio Gadda non aveva scrivania bensì - grosso com’era, furente com’era - s’adagiava ad un piccolo boudoir per signora, in una stanza per signora di una casa di signora (avvizzita, decrepita, pantofolaia fastidiosa) in cui era in affitto. Pare di vederlo mentre, urtando coi gomiti le frange rosate di uno specchio in cornice (lo specchio che fece smontare perché non si vedesse al lavoro), redige il proprio pasticcio. Eugenio Montale aveva un leggio, un alto leggio che gli sopravanzava lo stomaco, il petto, la gola raggiungendolo all’altezza del mento: il libro di fronte, di fronte le carte decorate dai suoi versi d’inchiostro. Italo Calvino aveva una scrivania, sì, ma talmente confusa e frastagliata e in disordine da considerarla una città ("La mia scrivania è Parigi" mormorava). Sulla scrivania, per quanto piccina, D’Annunzio aveva il busto del volto di Eleonora Duse; Primo Levi aveva una foto orizzontale dei reticolati di Auschwitz; Giorgio Manganelli un Pinocchio in legname dal naso scorciato. La scrivania è la terra degli scrittori, la loro isola, la loro galera (che sia presente, che sia assente): bramata, conquistata, carezzata, amata ed odiata (uno sguardo cattivo alle pagine che non vogliono riempirsi a dovere; uno sguardo compiaciuto alle pagine che recano il capolavoro immortale). Ne raccontano - in questo libricino prezioso - Kafka, Perec e Mario Praz: ne viene davvero goduria; ne viene davvero nell’immaginare questa piana apparentemente stabile su cui gli scrittori faticano instabili."
Visione della scrivania secondo Kafka: Libro Questo è Kafka? , RadioRaiPlay .


David Harris, "Portable Writing Desks"
Bloomsbury USA, 2008

Jill Krementz, "The writer's desk"
Random House, 1996

Francis Huxley, "The Raven and the Writing Desk"
Harper & Row, 1976

Roberto Aloi, "Esempi di arredamento - Studi Librerie Scrivanie"
Hoepli, 1953